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Rete dei Comunisti
Partito Comunista Italiano marxista-leninista - Piattaforma Comunista
Collettivo Aurora
Lotta e Unità
Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (CARC)
(nuovo) Partito Comunista Italiano
Riscossa Proletaria per il comunismo
Fronte Popolare
Laboratorio Comunista Casamatta


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mercoledì 15 giugno 2016

La ragione e la forza. Riflessioni sul ruolo dei comunisti tra passato e futuro

Roma 18 Giugno, seminario nazionale promosso dalla Rete dei Comunisti
Dalle ore 10.00 alle 17.00 -  Via Galilei 53

Dal “Corriere della Sera” del 9 Marzo 2008 uno scritto, del 2004, del filosofo francese non certo marxista Jacques Derrida:Avrei voluto proporre un argomento analogo a quello del CHE FARE? di Lenin, scritto nel 1901-1902, ma il tempo manca. Ricordiamo ciò che in quel testo, come nel testo di Kant, oggi non risulta invecchiato: la condanna dell’ “abbassamento del livello teorico” nell’azione politica, l’idea che qualsiasi “concessione” teorica, secondo il termine di Marx, sia nefasta per la politica; la condanna dell’opportunismo (bisogna pensare ed agire controcorrente), la condanna dello spontaneismo, dell’economicismo e dello sciovinismo nazionale (il che non sospende i doveri nazionali), la condanna della “mancanza dello spirito d’iniziativa dei dirigenti” politici cioè rivoluzionari, che dovrebbero saper rischiare e rompere con le facilità del consenso e delle idee preconcette (è quanti propone Alain Minc in un libro in fondo molto leninista). E ancor meno invecchiata è l’analisi di ciò che lega l’internazionalizzazione, la mondializzazione del mercato, come della politica, alla scienza ed alla tecnica. Tutto questo si legge nel CHE FARE? di Lenin.

PREMESSA 
Viviamo un periodo di crisi generale e di crisi dell’egemonia dominante. Non è una crisi congiunturale ma di sistema che si presenta in passaggi storici che aprono una fase imperscrutabile nelle sue evoluzioni concrete. Per avere una lettura valida di questi passaggi bisogna partire da quello che è stato definito Modo di Produzione Capitalista e non semplicemente capitalismo, perché se analizziamo le tendenze di fondo, e non solo le sue forme concrete e storiche, riusciamo a comprendere meglio la dinamica degli eventi passati ma che agisce tuttora.