L'analisi che il collettivo Aurora esprime sulla questione della crisi profonda del movimento comunista è pienamente condivisibile [vedi post del 15/09/13]. I vari e svariati gruppi, organizzazioni che si dichiarano apertamente comunisti e quelli che dichiarano di essere già un partito, rispetto alla annosa questione dell'unità dei comunisti, non sono andati oltre gli appelli e gli slogan. Anche quegli organismi che hanno, nella pratica, tentato il lavoro di unità e lotta, non sono riusciti a sviluppare questo processo rimanendo incagliati nel settarismo, nell'autoreferenzialità, nella estenuante difesa della propria linea che, per ognuno di essi, risulta sempre la più giusta.
Questo blog è un occasione di mantenere vivo il necessario dibattito ma,
alcune forze che sono intervenute in questa sede, si sono limitate agli appelli all'unità rilanciando l'assoluta veridicità della loro linea come nel caso del post dei CARC i quali, in onore dell'unità dei comunisti, invitano ad unirsi al loro organismo.
L'appello che lancia Aurora, invece, lo troviamo aperto alla riflessione, all'analisi, al dibattito e all'autocritica. Un analisi priva di gratuiti trionfalismi o di parole d'ordine inappropriate alla concreta situazione, ma non per questo demoralizzante, anzi, proprio la franchezza ed il realismo con i quali Aurora espone la sua analisi, fanno ben sperare.
Infatti, nel passaggio sul "che cosa sta succedendo oggi", Aurora utilizza due esempi (quello sull'ILVA di Taranto e Proletari Comunisti e quello sul movimento disoccupati e CARC) calzanti che mettono in luce quale sia il principale scoglio da superare verso il progressivo e certamente altalenante lavoro di unificazione dei comunisti: settarismo e autoreferenzialità, due derive politiche che producono accentuazione delle distanze tra comunisti e scarso, quando addirittura inesistente, legame con le masse popolari e principalmente con la classe operaia.
Anche il nostro piccolo collettivo è affetto da queste deviazioni che riguardano principalmente compagni già di una certa età mentre i più giovani mostrano maggior sensibilità e predisposizione alla collaborazione e al confronto con altri. E' un dato molto parziale ma, nel nostro piccolo, rende l'idea di quanto la prassi della difesa del proprio orticello, utilizzata da quasi tutte le componenti del movimento comunista, abbia inciso negativamente sul piano culturale e sia diventata, per i compagni più datati, quasi una tradizione alla quale non poter più rinunciare.
Il movimento comunista è composto da elementi delle masse popolari e della classe operaia. Quando tra le componenti del movimento comunista, vuoi a causa dei loro insuccessi o dello scarsissimo seguito tra gli operai e il proletariato, serpeggia la sensazione di essere al disopra della stessa classe alla quale fanno riferimento, il distacco con la classe diventa maggiore e all'interno delle stesse componenti del movimento comunista e tra loro, si creano maggiori distanze tra chi dirige e chi è diretto, si sviluppa il seme cattivo della piccola borghesia, quella stessa che ha conquistato la direzione dei partiti comunisti, anche di quelli vittoriosi.
Riscossa Proletaria per il Comunismo utilizzerà l'appello di Aurora come occasione di dibattito e confronto tra la componente anziana e quella giovane del collettivo stesso e ne trarrà un documento che speriamo possa contribuire alla trasformazione dei rapporti tra comunisti e alla costruzione del partito.
Saluti comunisti
Cordiali saluti,
Riscossa Proletaria per il comunismo | riscoprol@yahoo.it
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